It’s Time to Start Your AI-led Data Driven Transformation

Digital Transformation

It’s Time to Start Your AI-led Data Driven Transformation

Paola Francesca Scarpa Javier Pérez Moiño Alessandro Spotorno Andrea Sangalli Dharmendra Dubey Daniele Frigerio

Presto Google cesserà il proprio supporto ai cookie di terze parti, ovvero quelli che permettono di acquisire dati di navigazione ai fini di una più approfondita conoscenza dei gusti e bisogni dell’utente, seguendo la scelta di Apple, Mozilla e Microsoft verso una maggiore protezione della privacy a beneficio dell’utente. Questo cambiamento, annunciato per il primo semestre del 2024, potrebbe ribaltare il modo in cui le aziende pensano ed elaborano i dati dei propri clienti. Basti pensare che, oggi, Chrome supporta più del 61% di tutto il traffico web in Europa (59% in Nord America, 68% in Italia).

L’ondata di digitalizzazione che ha investito le aziende negli ultimi anni, infatti, ha permesso il passaggio dal marketing di massa a quello di precisione, portando una maggiore efficacia degli investimenti marketing e media. Gli utenti navigano sempre di più il web, trascorrendo più dell'80% del proprio tempo online via mobile. Questi sono spesso alla ricerca di esperienze personalizzate, ormai così importanti per cui il 62% abbandonerebbe un marchio, qualora quest’ultimo non fosse in grado di offrire un'esperienza online personalizzata.

Come gestire quindi una nuova modalità di profilazione degli utenti in un ambiente destinato a diventare “cookieless”? Il tema è affrontato nello studio BCG “It’s time to start your AI-led Data Driven Transformation, che invoca una trasformazione necessaria e urgente per le aziende orientate ad una profonda conoscenza dei consumatori di riferimento.

Una personalizzazione efficace avviene attualmente attraverso un monitoraggio costante del consumatore, da un lato attraverso i cookie per i siti web e dall’altro attraverso il mobile advertising identifier (MAID), l’identificativo univoco del dispositivo. La crescente attenzione verso la privacy degli utenti è tuttavia un tema sempre più importante per organizzazioni e istituzioni, e le limitazioni nel tracciamento dell’utente comporteranno una minore visibilità delle preferenze del cliente. Il nuovo orientamento determinerà quindi una minore capacità di personalizzare esperienza, comunicazione e prodotto, con una perdita stimata, per le imprese che hanno finora utilizzato tali strumenti, compresa tra l’1 e il 5% del fatturato, a parità di investimento.

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Gli autori ringraziano Amaryllis Liampoti, RayYu, Derek Rodenhausen, Thomas Recchione e Sara Kuller per il loro contributo al report.